ETICOLOGIA: TRA ETICA E DESIGN

Think big design small: Sono convinta che i grandi cambiamenti si facciano a partire dalle piccole cose.

Mobilità sostenibile, arredo urbano, rigenerazione dei luoghi degradati, rispetto della cosa pubblica, sollecitazione dei rapporti sinergici tra Pubblica Amministrazione e cittadini, coinvolgimento attivo del singolo, etica e nuovo umanesimo. Sono temi di cui mi occupo dal 2006, attraverso una ricerca personale sfociata in una serie di progetti.

“Utopie in grado di conciliare la città con se stessa”. Per chi ha voglia di saperne di più:

“Chi crede che il design possa andare ancora una volta avanti a colpi di divani e poltrone si illude. Le nostre responsabilità di progettisti sono enormemente cresciute. Il ruolo dei creativi e degli intellettuali è precedere istintivamente i sondaggi e le previsioni politiche, gettando segnali di inquietudine là dove tutto sembra dormire”. Quando ho incontrato queste parole di Andrea Branzi – già da qualche tempo sentendo io stessa “l’inquietudine” – avevo intrapreso questa strada, affiancandola all’attività dello studio più istituzionale.  Milano ciclABILE (Terzo premio e tre menzioni d’onore al Green Dot Awards 2008) è stato il primo progetto di una serie – che ha visto riconoscimenti e premi – riconducibile a quello che Paola Antonelli (curatrice del reparto Design/Architettura del MOMA) chiamò il “design della relazione”.
Milano CiclABILE nasceva per stimolare la mobilità sostenibile e un nuovo umanesimo in città, prima ancora che si parlasse di Bike Sharing.
Era un gioco, ma cercava di mettere in rapporto le diverse utenze della strada, e cercava di produrre tra queste dei cambiamenti di relazione, creando inoltre un’occasione di contatto e collaborazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini. A MC sono poi seguiti progetti per stimolare: riflessioni, come Eco-Diet for Design (primo posto Green Dot Awards 2009); senso civico, senso di appartenenza alla città e senso di rispetto e cura per la cosa pubblica, come Milano INVASA (terzo posto Florence Design Week 2011). 

ethicology, carolina nisivoccia
© Carolina Nisivoccia

Anche questo è “design”, che non guarda al prodotto (per il quale a mio parere si naviga in questo momento in un soffocante sovraffollamento) ma che percepisce e traduce le criticità e ricerca idee per stimolare negli utenti nuove abitudini. Che ricadono sotto l’etichetta di “ecologia” ma che in realtà, con respiro più ampio, aspirano alla riscoperta dell’etica. È necessario soprattutto lavorare su “utopie in grado di conciliare la città con se stessa”, come dice Marc Augè. Il piacere della socializzazione, della collaborazione, del rispetto reciproco e verso la cosa pubblica, generano gioia di vivere e automaticamente un nuovo senso etico (che sempre Augè chiama “il nuovo umanesimo”), base imprescindibile per una nuova ecologia. O Eticologia.

ETHICOLOGY: BETWEEN ETHIC AND DESIGN

Think big design small: I am convinced that big changes are made starting from small things.

Sustainable mobility, urban design, regeneration of degraded places, respect for public affairs, solicitation of synergistic relations between Public Administration and citizens, active involvement of the individual, ethics and new humanism. These are topics that I have been dealing with since 2006, through a personal research that has resulted in a series of projects.
“Utopias which are able to reconcile the city with itself.”
For those who want to know more:

“Anyone who believes that design can go ahead once again with the stroke of sofas and armchairs is deluding themselves. Our responsibilities as designers have grown enormously. The role of creatives and intellectuals is to be instinctively ahead of polls and political predictions, sending signs of disquiet where everything seems to be sleeping”. When I met these words by Andrea Branzi – already for some time feeling “the restlessness” myself – I had taken already this path, alongside the activity of the most institutional works of my Studio.

Milan ciclABILE (ciclabile means biking path, but in this case it plays on the double sense in Italian, because cicl is part of italian for bicycle, and abile means capable) – winning the third Prize and three honorable mentions at the 2008 Green Dot Awards in Los Angeles, Ca – was the first project in a series which saw recognition and awards, due to what Paola Antonelli (curator of the Design/Architecture department of MOMA) called the ” relation-design “.
Milan CiclABILE was born to stimulate sustainable mobility as well as a new humanism in the city, even before starting to talk about Bike Sharing. It was a game, but it tried to connect the different users of the street and tried to produce among these a change of relationship, also creating an opportunity for contact and collaboration between Public Administration and citizens.
MC was then followed by other projects to stimulate:
-reflections and debate, such as Eco-Diet for Design (winner of the 1st prize at Green Dot Awards 2009); -civic sense, sense of belonging to the city and a sense of respect and care for public affairs, such as Milan INVASA (3rd prize at Florence Design Week 2011).

Nowadays we know that we can call this too “design”(not so much when I started, many were looking at me surprised: you are an architect, what are you doing?) , that does not look at the product – for which in my opinion we navigate at this time in a suffocating overcrowding – but that perceives and translates the criticalities and researches ideas to stimulate in users new habits.

These new habits are labeled “ecology” but, with a wider scope, aspire to the rediscovery of ethics.
It is especially necessary to work on “utopias able to reconcile the city with itself”, Marc Augè says.
The pleasure of socializing, of collaboration, mutual respect and public respect, generate joy of living and automatically a new ethical sense (which Augè calls “the new humanism”), an essential basis for a new ecology. Or Ethicology.

ETHICOLOGY PROJECTS

EThICOLOGy: between EThIC and DESIGN

MILANO CICLABILE - GREEN DOT AWARD

ECO DIET FOR DESIGN - GREEN DOT AWARD

Corriere della sera – “Si può fare” – column

MILANO INVASA - FLORENCE DESIGN WEEK

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